LE ORIGINI

È il 1954. Un gruppo di ragazzi sfreccia a bordo di biciclette sgangherate. C’è chi pedala e chi si lascia trasportare sul tubo arrugginito con i capelli scombinati dall’aria. Ci sono i più svariati  motivi per essere felici: sono giovani, liberi, intraprendenti; ma quello più importante di tutti è l’amore per il gioco più bello del mondo.

Basta un pallone di cuoio, due pali, veri o fittizi,  segnalati con quello che si trova a portata di mano, una manciata di amici e la magia è fatta.

Insieme stanno correndo verso l’oratorio San Luigi di Pianezza con un’idea in testa, può sembrare follia, ma per ragazzi di quell’età non ci sono motivi per tirarsi indietro. Nasce così il Gruppo Sportivo Lascaris, dalla passione e dalla necessità di un insieme di amici di creare uno spazio nuovo dove poter liberare la fantasia attraverso due tiri ad un pallone e giocare a Calcio.

Mauro Ramello sarà il primo presidente, seguito a ruota da Aldo Perino che, con l’aiuto di Don Cossai, contribuisce alla crescita della piccola società di parrocchia fino all’iscrizione al Centro Sportivo Italiano, con la conseguente possibilità di poter organizzare tornei di calcio giovanile e dilettantistico.

Come in tutti gli inizi, le difficoltà non mancano: non ci sono campi regolamentari a disposizione, gli spazi per gli allenamenti sono risicati all’interno del cortile dell’oratorio di Pianezza. Ma nonostante questo il Lascaris resiste, la voglia di fare calcio è più forte di ogni difficoltà e nel 1958 si ottiene il primo traguardo: poter giocare nei confini della città sul campo di Via San Bernardo, seppur in condivisione con la società del Pianezza.

Solo nel 1984 arriva la disponibilità ufficiale degli spazi di Via Claviere che sancisce l’inizio di una storia incredibile che porterà il Lascaris, passo dopo passo, ad affermarsi come società di spicco del panorama Piemontese. 

IL
NOME

Il nome LASCARIS lo presero a prestito da una villa, appunto Villa Lascaris, che sorge ancora oggi a ridosso della parrocchia, e che fu fatta costruire all’inizio del 1800 dai Marchesi Lascaris di Ventimiglia sulle rovine del vecchio castello di Pianezza.
Su quale sia la corretta pronuncia del nome vi è qualche dubbio, normalmente si nomina il Lascaris con l’accento sulla seconda “a”, ma sembrerebbe che il nome dei marchesi portasse l’accento sulla prima vocale.

Noi non ci preoccupiamo dell’accento, l’importante è che se ne parli sempre e bene.

1954

IL
CAMPO

I primi allenamenti venivano svolti nel piccolo cortile dell’oratorio di Pianezza, mentre per svolgere gli incontri con le altre squadre, non essendoci a quei tempi a Pianezza un terreno di gioco, grazie all’interessamento del teologo Don Boano, si entrò in contatto con i “Missionari della Consolata”, i quali concessero il loro campo da gioco, anche se non regolamentare come misure e dimensioni, situato all’interno del Castello di Alpignano.

Dopo accordi presi con le società calcistiche di Alpignano e di Pianezza, anche il G.S. Lascaris ottenne il nullaosta per usufruire del campo da gioco di Alpignano, che allora era l’unico regolamentare della zona.
Nel 1958, quando si rese disponibile il campo di Pianezza in Via S. Bernardo, le cose migliorarono, in quanto, da quel momento, sia pure in coabitazione con il Pianezza ci era consentito di giocare in casa.
Dal 1984, con la disponibilità ufficiale del campo comunale di Via Claviere, possiamo dire che è iniziata la vita autonoma del G.S. Lascaris.

I COLORI
SOCIALI

La scelta dei colori sociali della squadra fu casuale e non dettata da un preciso significato o riferimento a colori che ricordassero qualcosa di particolare.
La scelta cadde su un azzurro, una via di mezzo tra il colore della divisa del Napoli e quello della Nazionale. In alternativa veniva utilizzata una divisa azzurra con fasce bianche orizzontali.

Nel periodo della presidenza di Lelio Bettini, forse per le simpatie di alcuni dirigenti nei confronti della Vecchia Signora, forse per i buoni rapporti di collaborazione intercorrenti con la Juventus, si passò ai colori sociali bianconeri.